Se c’è magia in questo pianeta, è contenuta nell’acqua
Si sa quanto siano state preziose le fonti d’acqua rupestri e naturali per paesini dove i rubinetti sono apparsi appena 70 anni fa. Se esiste un elemento che accomuna, oltre che a livello biologico, anche a livello culturale popoli distanti, diversi, è l’acqua, la cui necessità trascende qualsiasi limite spazio-temporale e determina tutte le scelte di vita dell’uomo. Così capita di guardare lo stesso fenomeno in diversi posti del mondo: file di donne intente a trasportare l’acqua in giare, lavandaie chine su grandi pietre, passanti che avidamente si dissetano. La magia dell’acqua di cui siamo fatti, da cui dipendiamo. Il Cilento è ricco di acqua e, percorrendone le tortuose vie, è sempre possibile fermarsi alla fontanella.
Siamo alla Fontana dei Granatieddi, poco prima di Caprioli di Pisciotta, nell’ennesima curva a gomito. Ci immaginiamo a piedi, accaldati ma decisi a conquistare il borghetto. L’ombra di un maestoso salice ci rapisce e ci porta al cospetto di questa fontanella, da cui ci dissetiamo con avidità. Nemmeno frane e fuoco le hanno impedito di dissetarci e di certo essa ricorda ogni volto passato dei pisciottani che se ne servivano per mondare, lavare e bere; dei passanti che tuttora si fermano per una meritata sosta al fresco.